Libertà di educazione e i movimenti da papa Leone
Caro direttore, fatti drammatici e spesso tragici, che stanno coinvolgendo persone giovanissime, ci impongono di affrontare con urgenza (e con fatti e non solo parole) la tematica educativa, che appare sempre più come l’emergenza più grave che sta investendo l’intero nostro mondo, soprattutto quello che definiamo come “occidentale”. Non a caso l’attuale scandalosa debolezza educativa è coincisa, proprio in occidente, con il ripudio della presenza cristiana. E questo è un tema di cui soprattutto le comunità cristiane dovrebbero occuparsi, senza sconti e senza sentimentalismi.
I nonni che aderiscono all’associazione Nonni 2.0, anche grazie alla saggezza derivata dalla lunga esperienza di vita, si sono resi conto di questa situazione, ne hanno parlato tra di loro e con tante associazioni che hanno a cuore questa drammatica circostanza e hanno deciso, all’unanimità, di sintetizzare in un documento un giudizio che mi pare chiaro, insieme all’auspicio che la politica governativa affronti con decisione e senza più rinvii il problema dell’istruzione e dell’educazione, rispetto al quale la nostra Costituzione (notoriamente “la più bella del mondo”) si pronuncia in modo chiaro all’articolo 30, dove si legge che il dovere ed il diritto ad educare e istruire i figli, oltre che a mantenerli, spetta ai genitori e solo a loro (a nessun altro soggetto privato o pubblico viene riconosciuto questo “diritto”). Il successivo articolo 31 trae le conseguenze derivanti da tale principio, affermando che la Repubblica, cioè l’insieme delle nostre istituzioni, ha l’obbligo di agevolare «con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose». Purtroppo dobbiamo amaramente constatare che tali articoli, a quasi ottant’anni dalla........© Tempi
