menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

«Finché regge “l’equilibrio instabile”, la guerra in Ucraina continuerà»

6 0
21.05.2025

«Non credo alla pace vicina tra Russia e Ucraina: perché nessuno ha ancora vinto, e finché questo equilibrio instabile regge, il conflitto continuerà». Roberto Arditti ha scritto così, il giorno prima della telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin, mostrando un certo “scettico realismo” sull’esito del colloquio tra il presidente statunitense e russo.

In questi giorni, è in uscita il suo nuovo libro (Hard Power. Perché la guerra cambia la storia, Giubilei Regnani) che mette in guardia dall’illusione di pensare che possa essere sufficiente il soft power (la diplomazia, la politica) a risolvere le crisi. Con una serie di esempi, Arditti mostra che sono sempre «il peso economico e quello militare a fare la differenza».

Dopo la telefonata, abbiamo letto le dichiarazioni di Putin e Trump. Più flemmatiche quelle russe, più entusiaste quelle americane. Perché?

Non bisogna mai dimenticare che giocano in due campionati diversi. Trump si confronta con un sistema dei media che fa parte del mondo libero e che per lui ha grande importanza. Putin ha il dovere di fare il Putin, cioè di apparire sempre molto sicuro di sé, mai in ansia, tranquillo e determinato a portare avanti una guerra senza data di scadenza. Usano toni diversi perché hanno pubblici e obiettivi diversi. Trump, al contrario di Putin, ha........

© Tempi