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Non è ancora in vigore e già saltano i “paletti” della legge sul suicidio assistito in Uk

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17.02.2025

Non è ancora in vigore e come previsto stanno già saltando tutti i paletti del disegno di legge sul suicidio assistito in Inghilterra e Galles. Secondo Kim Leadbeater, la parlamentare laburista promotrice del Terminally Ill Adults (End of Life), se le richieste di morte assistita venissero approvate da un gruppo esperti anziché da un giudice dell’Alta Corte la legge ne uscirebbe rafforzata.

Il disegno approvato dalla Camera dei Comuni alla fine di novembre e ora al vaglio delle commissioni (si preveda torni alla Camera il 25 aprile) consente agli adulti in Inghilterra e Galles con meno di sei mesi di vita di porre fine alla propria vita, previa approvazione di due medici e di un giudice dell’Alta Corte, chiamato a verificare che la richiesta di suicidio assistito non sia stata avanzata sotto costrizione. O meglio, consentiva.

Suicidio assistito, salta il “paletto” del giudice: «All’estero non esiste»

Kim Leadbeater ha deciso di sostituire la tanto decantata tutela del “giudice” con un gruppo di tre “esperti”, guidato da una “figura legale di alto livello”, che avrebbe il compito di firmare le domande di morte approvate dai medici e selezionate da una commissione volontaria di psichiatri e assistenti e sociali. Dice di averlo fatto perché il disegno presenta «troppe garanzie», «Ho ricevuto e-mail che dicevano “perché state rendendo tutto così difficile?”. Perché dobbiamo ricordare che al centro di tutto c’è una persona malata terminale che vuole una scelta».

L’assist è arrivato dalla Law Society nonché dall’audizione di un ex giudice della Corte suprema, Lord Sumption, alla fine del mese scorso: «Nessun’altra giurisdizione al mondo che consenta la morte assistita ha un tale requisito», ha sbottato davanti ai membri della commissione (nominati da Leadbeater).

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