«Voglio sembrare una Barbie laggiù». Così i medici improvvisano sui corpi dei ragazzi
Sky, diciotto anni, pronome “they/them”, ha un’idea molto chiara di sé: «Voglio sembrare una Barbie laggiù». Lo racconta Amy Penkin, assistente sociale del Transgender Health Program dell’Oregon Health & Science University, a un pubblico di clinici e colleghi riuniti a porte chiuse. Sky non aveva mai fatto sesso, non aveva il minimo interesse a farlo, e aspirava a un corpo senza alcuna sensazione erotica: «Sperava fosse possibile rimuovere tutti i tessuti erogeni», dice Penkin.
Non molto tempo fa, pazienti come Sky avrebbero ricevuto una valutazione psicologica e un supporto psicologico. Ma nel mondo in continua evoluzione della medicina di genere, i medici ora vogliono aiutare i giovani come Sky a raggiungere i loro “obiettivi di genere”.
Queste ammissioni emergono dai video ottenuti e pubblicati in esclusiva da The Free Press, registrazioni delle conferenze 2021 e 2022 della famigerata World Professional Association for Transgender Health (WPATH) e della sua sezione americana (USPATH). Materiale che rivela ciò che i clinici di genere si dicono tra loro quando non hanno la stampa addosso.
«L’azzeramento dei genitali è ancora poco accessibile»
Penkin spiega che i casi come Sky sono in aumento, le richieste di procedure «non binarie» crescono, ma il sistema, lamenta, è ancora ingessato in presupposti “binari”. La “nullificazione” (cioè l’eliminazione chirurgica dei genitali esterni) o la vaginoplastica con preservazione del pene sono, per ora, trattamenti «meno accessibili di quanto dovrebbero essere». Il messaggio ai colleghi è chiaro: gli standard attuali «non sono sufficienti», per rispondere ai pazienti «dobbiamo passare al livello successivo».
La psicologa Mair Marsiglio, sua collega all’OHSU, rincara la dose sulla necessità di riformulare il ruolo dello psicologo o dell’esperto di salute mentale: non più un filtro, un gatekeeper, ma un vero e proprio «collaboratore». Neppure chi soffre di disturbi gravi («personalità multiple», «psicosi») andrebbe escluso dalla chirurgia di genere solo perché l’équipe «si sente a disagio» a operarlo: far parte del team, per Marsiglio, significa «aiutare il paziente a orientarsi» dentro un percorso di cura, anche quando si tratta di operazioni «mai eseguite prima» o «ad alto rischio».
Nel caso di Sky, sono bastate «due lettere di supporto» da professionisti della salute mentale per ottenere l’autorizzazione alla castrazione. Aveva diciotto anni: era legalmente maggiorenne.
Il caso dell’Alabama
Il caso Sky (e di tanti altri giovani) è emerso grazie a una causa legale, Boe v. Marshall, intentata nel 2022 per bloccare la legge dell’Alabama che criminalizzava le transizioni mediche per minori. Una strategia che si è rivelata un boomerang per chi l’aveva promossa.
I querelanti avevano infatti chiesto al tribunale di fidarsi dell’autorità della WPATH. Peccato che l’indagine legale condotta dallo Stato dell’Alabama, tra il 2023 e il 2024, abbia restituito un quadro sconcertante dell’associazione: revisioni delle evidenze soppresse, limiti di età eliminati per motivi politici, conflitti di interesse ignorati, raccomandazioni modellate sugli interessi di chi le formulava.
Le rivelazioni sono finite sul New York Times, sull’Economist, sul Washington Post, persino sul BMJ. L’Alabama ha potuto acquisire così centinaia di ore di conferenze interne, organizzate da WPATH e USPATH. Una finestra su una medicina che, come ha dimostrato The........© Tempi





















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