Meloni, Giorgetti, Draghi: idee per una nuova Europa
Per gentile concessione dell’autore ripubblichiamo un articolo di Antonio Gozzi apparso su Piazza Levante.
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Viviamo anni turbolenti e di cambiamenti profondi negli equilibri globali.
Se non ci fermiamo alla schiuma delle onde la corrente di fondo è facilmente individuabile.
Siamo di fronte al più grande attacco alla libertà, prosperità e sicurezza del nostro mondo; un attacco sferrato da potenze la cui forza è senza eguali rispetto a quelle che contrastavano l’Occidente finita la seconda guerra mondiale.
Non si tratta solo di potenze statuali Cina, Russia, Corea del Nord, Iran, ma anche potenze di tipo nuovo come Hamas, Hezbollah, Houti.
Il mondo in cui abbiamo vissuto finora fatto di globalismo, multilateralismo, soft power, diplomazie ecc. sembra scomparso.
Si pensava che solo l’economia e la forza economica guidassero il mondo e invece ci ritroviamo sempre più spesso in situazioni regolate dalla forza e dalla potenza militare.
In uno scenario di questo tipo chi immagina equidistanze rischia di fare la fine del vaso di coccio.
Noi non possiamo che sentirci dalla parte delle forze che credono nei valori della libertà a partire da quella di fare impresa e non possiamo che lavorare perché queste forze siano sempre più unite.
Al contempo non possiamo ignorare che la comprensione di questo nuovo paradigma stenta ad affermarsi. Rappresentare gli USA, Israele, l’Ucraina come responsabili di questo grave disordine è un grave errore e una falsità ma questa rappresentazione è comune nelle nostre società.
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