Riforma: carriere separate e responsabilità dei magistrati
Cari amici lettori, io non ho mai nascosto il mio apprezzamento per la separazione delle carriere. Dal 1990, allorché fu introdotto il nuovo processo penale, ho sostenuto tale principio. Negli anni ’90 organizzai un convegno a Castelcapuano sull’argomento: esso ebbe regolare svolgimento nonostante il boicottaggio, per cui dal cortile sparirono i manifesti che annunziavano la manifestazione; l’Anm, poi, fissò un’assemblea in precisa concomitanza con l’orario del convegno, per evitare l’intervento dei colleghi.
Il motivo del mio convincimento è la posizione di parte che il codice vigente attribuisce alla pubblica accusa e che rende necessaria una netta distinzione tra chi accusa e chi giudica.
Ma su questo punto tutto è stato detto e stradetto. Quello che ora a me interessa è il problema della responsabilità civile, disciplinare e penale dei magistrati.
Molti ricorderanno che il popolo sovrano si espresse con un referendum in favore della responsabilità civile dei magistrati, con una consistente maggioranza. Io ricordo che, subito dopo, noi........





















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