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Giudici o legislatori? I ruoli oltre la legge

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06.08.2025

Ha suscitato reazioni analoghe a quelle che esplodono in una competizione sportiva tra i contrapposti sostenitori dei campioni in campo. Parlo della decisione assunta dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea sulla questione del controllo da parte dei giudici della qualifica di ‘paese sicuro’ riconosciuta o meno ai luoghi di provenienza dei migranti non autorizzati. Si ricorderà che il governo di Roma ha organizzato un centro in Albania dove trasferire rapidamente i migranti provenienti da Paesi appunto sicuri – per i quali non v’è quindi ragione di accordare asilo, salvo poi casi individuali – per poi avviarli al rientro nei luoghi di origine. Anche un modo di disincentivare, questo è ovvio, il fenomeno. Sennonché la Sezione competente per le immigrazioni del Tribunale della Capitale, presieduta dalla leader di Magistratura Democratica (la corrente più a sinistra della magistratura), ha ritenuto di potere sindacare la qualifica di ‘paese sicuro’ che il Governo, o il Parlamento, abbiano assegnato a questo o quel luogo di partenza dei migranti.

A rigore, la tesi del Tribunale di Roma, come quella della Corte di Giustizia UE che l’ha legittimata, sono perfettamente in linea con la giurisprudenza ormai affermatasi italiana ed europea. Le norme dello Stato che contrastano con quelle europee – ‘paese sicuro’ è definizione europea – possono essere disapplicate dai giudici che ravvisino questo conflitto. È il principio della cosiddetta prevalenza del diritto europeo ed anche sovranazionale che – in nome di un percorso inteso a contrastare i nazionalismo in vista........

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