Con Landini, Cgil, e collettivi vari chiusura d'anno al fulmicotone
A forza d'invocare l'uomo nero, la sinistra ha finito per richiamare in vita, l'unico spettro che grazie a loro era ancora in circolazione: quello rosso sessantottino. Figlio delle brigate rosse definite all'epoca “compagni che sbagliano”. Per scaricare su di loro tutte le responsabilità dei tragici evemti del momento, scagionando gli altri. Oggi “erranti” da correggere non ce ne sono più ma c'è un governo di centrodestra contro cui sparare a zero, accusandolo di tutto e il suo contrario e mettere a rischio libertà, diritti e Costituzione.
Tant'è che, il 18 novembre 2022, quando ancora non aveva festeggiato il suo primo mese di vita, cortei di studenti del Coordinamento Universitario e della Rete degli Studenti e collettivitivi autonomisti, sono scesi in piazza, aprendo la serie dei “No Meloni day”. Poi si sono inventati altri “no” contro cui protestare, e si sono moltiplicate le componenti “combattenti”: propal, collettivi studenteschi, gruppi alternatiuvi, sindacati di base, centri sociali, e tutte al grido di “blocchiamo tutto”.
Slogan se non proprio figlio naturale, quantomeno, “amico intimo” di quella “rivolta sociale” inventata da Landini, nel momento in cui ha deciso che il compito del sindacato, non dovesse più........





















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