menu_open
Columnists Actual . Favourites . Archive
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close
Aa Aa Aa
- A +

Macron e la sinistra uniti per bloccare Marine Le Pen

7 0
05.07.2024

E ora alla conquista della maggioranza assoluta. Il numero magico è 289, ma potrebbe mancare pochissimo al Rassemblement National per acquisirlo. I giochi sono intricati, tuttavia la vittoria sembra a portata di mano se si considera che al momento un francese su tre ha votato per Marine Le Pen e Jordan Bardella candidato in pectore a primo ministro. Ma se l’appello di Emmanuel Macron dovesse concretizzarsi, vale a dire agevolare i candidati della sinistra al ballottaggio dove il suo partito non potrebbe riuscire ad eleggere candidati, il solito escamotage della desistenza insomma, per RN la partita sarebbe persa o quasi: molto, come sempre, dipenderà dai numeri che il blocco anti lepenista riuscirà a mettere insieme con quelli di Ensemble di Macron e quanti consensi il Rassemblement eroderà ai centristi post-gollisti che al secondo turno non parteciperanno visto che pochissimi di loro hanno superato la soglia del 12,5%. Come sempre ha dimostrato in sette anni di presidenza, Macron ha perso l’ennesima scommessa sciogliendo l’Assemblea nazionale e indicendo le elezioni. Riteneva facile convincere i francesi a dargli ancora fiducia per sbarrare il passo alla destra e limitare la confusa sinistra guidata da Jan-Luc Mélenchon. Non ha capito, dopo il trionfo di Rn alle e Europee che la Francia non ne può più dei suoi contraddittori programmi, della delusione che ha fatto crescere in tutte le categorie produttive, dei roboanti annunci che non lo hanno fatto apparire come la caricatura di un piccolo Jupiter, nomignolo a cui si era affezionato entrando all’Eliseo. “L’estrema destra è alle porte del potere”, ha detto, con molto realismo, il primo ministro Gabriel Attal. E, per quanto difficile, domenica prossima Bardella potrebbe fare il suo trionfale ingresso a Palazzo Matignon prendendo in mano le redini di un Paese sbandato che un presidente arrogante ed incapace ha ridotto all’irrilevanza interna ed esterna all’Esagono.”La scelta è ormai chiara — ha dichiarato Bardella —: da un lato, l’alleanza dei peggiori, quella del Nuovo Fronte Popolare, unito dietro a Jean-Luc Mélenchon, che porterà il Paese al disordine, all’insurrezione e alla rovina della nostra economia. Dall’altra, l’Unione nazionale che ho l’onore di guidare insieme a Marine Le Pen, Eric Ciotti e i nostri alleati”. A giudicare dall’affluenza alle urne che ha ampiamente premiato il Rassemblement sembra che non dovrebbero esserci dubbi sulla sua vittoria. Nonostante l’ottimismo di una serata a lungo sognata incertezze ce ne sono anche se si esclude un calo dei votanti: la partita verosimilmente è decisiva e pochi se la sentono di rimanere a guardare. Ciò avvantaggerà il Rassemblement. Non tutto, comunque, sarà facile per Le Pen e il suo partito in questa settimana di vera passione. L’alta........

© Roma


Get it on Google Play