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Ucraina: le due ipotesi e il coraggio della rinuncia

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05.08.2025

Vladimir Putin vuole la pace. Lo ha ripetuto ieri. Volodymyr Zelensky vuole pure lui la pace. Lo ripete un giorno sì e l’altro pure. Entrambi accompagnano i propositi con sventagliate di droni e semine generose di mine che mietono cadaveri o mutilano umani e animali selvatici nei boschi e sui sentieri delle ultime antiche foreste dell’Europa centrale, a volervi comprendere l’Ucraina per le acquisizioni di territori occidentali. Vorrebbe imporla, la pace, Donald Trump con i suoi ultimatum: proclamati e riscadenzati e sospesi e annullati e rinnovati… ecc ecc . L’ultimo a Putin, seguito da una sceneggiata da “dottor Stranamore” con Dimitrij Medvedev, già presidente della Federazione russa, filo-occidentale pentito, dialetticamente capace di tenergli testa: due sottomarini americani gonfi di testate nucleari in avvicinamento? Mosca ha più armi atomiche e i missili partono automaticamente.

La storia, però, insegna che conflitti tra i più devastanti furono innescati da avvenimenti trascurabili: una Elena un po’ troppo accondiscendente, un attentato a Sarajevo osceno ma che poteva esser ‘riparato’ politicamente, il dislocamento improvviso di forze militari. Altre le vere cause, però…Come finirà la guerra in Ucraina? Un secolo e mezzo fa Otto von Bismark sosteneva che le previsioni che superino i sei mesi valgono poco. Oggi le previsioni sarebbero piuttosto profezie, lavoro per chiromanti. Possiamo, però, valutare cause, svolgimento, costi umani e materiali, danni strategici di questo conflitto e avanzare ipotesi non proprio da bar dello sport.

Riduciamole alle principali due. 1) La pessimistica. La guerra potrebbe degenerare persino in uno scontro nucleare. Il conflitto, infatti, si svolge sulla base di un tacito patto tra la Federazione russa e la Nato: Mosca non........

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