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Leonardo genio dell’incompiutezza. Montagne e spirito rinascimentale

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Arriva in libreria il nuovo libro di Vittorio Sgarbi, Il cielo più vicino. La montagna nell’arte (La nave di Teseo, 306 pagine, 21 €, con illustrazioni). Un libro sulla spiritualità delle terre alte nella storia dell’arte, da Giotto ai contemporanei. Pubblichiamo un estratto del libro, dedicato a Leonardo da Vinci.

Intorno ai trent’anni, Leonardo dipinge due capolavori. Nel 1480, il San Girolamo dei Musei Vaticani, opera tanto persuasiva perché incompiuta. Non potremmo immaginare un leone più compiuto, con il manto a pelo corto, o un san Girolamo, con la mano e il braccio non finiti, più perfetti, o elementi di paesaggio più partecipi dell’animo del santo, benché appena accennati. Le rocce fanno pensare ai Sassi di Matera, e dentro v’è disegnata una chiesa; il volto ascetico, spirituale, sofferente di san Girolamo ha un’intensità mistica che richiama i versi di san Giovanni della Croce. È difficile poter dire di più della condizione della penitenza e della dimensione di meditazione di san Girolamo. Leonardo capisce che è meglio fermarsi: e nell’imperfezione c’è un’ansia di verità più profonda.

Io credo che questa opera sia stata deliberatamente interrotta: Leonardo non l’ha voluta portare a termine, perché nella sua incompiutezza esprime già tutto. E questo vale anche per........

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