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Educazione sessuale a ogni età: la proposta del padre di Giulia Cecchettin non basta contro la violenza

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thursday

Per Gino Cecchettin i corsi sull’affettività andrebbero fatti a ogni età per sradicare il «patriarcato». Ma chi decide chi è titolato a parlare? Inoltre, le sparate su gender e virilità tossica rischiano di fare più danni che altro.


Dice Matteo Salvini, e a ragione, che «è fondamentale che chi insegna ai nostri figli invece di portare in classe le ideologie gender e schifezze simili possa insegnare il rispetto, la buona educazione, i doveri, la Costituzione». E di certo la nuova norma sul consenso informato nelle scuole voluta da Giuseppe Valditara contribuirà a dare qualche tutela in più alle famiglie. Tuttavia la sensazione, non gradevolissima, è che qui non si riesca mai ad andare fino in fondo alle faccende capitali, che ci si debba fermare a metà per timore di esporsi troppo, di essere criticati ferocemente (cosa che comunque, a scanso di equivoci, avviene in ogni caso). Dal ddl in questione è stato tolto il divieto di portare l’educazione sessuale alle scuole medie, e il ministro dell’Istruzione ci tiene a rimarcare che «l’educazione sessuale, come ho sempre detto, continua e continuerà a essere insegnata nelle nostre scuole a tutti i livelli. L’educazione all’affettività non è minimamente toccata da questo disegno di legge, anzi siamo stati noi i primi a introdurla».

Ed è proprio questo il punto che lascia un filo perplessi. Viene da pensare che si stiano lasciando aperte delle porte che sono pronte a trasformarsi in portoni. E ci si domanda: perché arretrare? Chi si teme di........

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