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Pippo Baudo, l’uomo chiamato Tv

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La televisione era Lui.

Lui, Pippo Baudo, e pochi altri: Corrado, Mike, Vianello. Pippo ci ha lasciato ieri sera e con lui se ne va l’ennesimo pezzo del tubo catodico. L’ultimo rimasto, per dire la verità. Il resto è stato ampiamente inghiottito in questi anni di pessima televisione da altri marchingegni moderni.

Quando c’era Giuseppe da Militello ti accomodavi volentieri sul divano e quel che c’era dentro il bussolotto, lo chiamavamo proprio così, bussolotto, ci piaceva perché risultava sano e soprattutto perspicace.

Ne aveva 89 di anni, il signor Baudo, catanese orgoglioso, figlio dell’avvocato Giovanni e della casalinga Innocenza.

Il vero presentatore è stato Lui.

Certo, ne abbiamo avuti di bravi, ma nessuno come Pippo. Corrado divertiva, Alberto Lupo a Teatro 10 affascinava, con Vianello spuntava il cabaret, se poi Tognazzi si trovava nei paraggi, era davvero l’apoteosi. Però Lui ha sempre rappresentato il canonico Signore e Signori, buonasera. Come lo diceva Lui, nessun altro.

E Baudo sapeva essere spalla di chiunque facesse il guitto. La vecchia storia dei clown bianco e del Pipò. Uno rigido e formale, l’altro un po’ scemo. Con Benigni Pippo si trovò a meraviglia, anche quando il toscanaccio........

© Messaggero Veneto