Quanta arte è nata da un amore mercenario
Il soffitto viola dei bordelli, cantato da Gino Paoli come ricordo del suo “amoretto per una puttana” è decisamente più vasto del pur meraviglioso Cielo in una stanza, divenuto lo splendido sottofondo musicale di quella piccola ma immortale storia d’amore mercenario. «Mi ero innamorato, capita...» ha raccontato il cantautore genovese pochi giorni or sono. E ha decisamente ragione perché è davvero capitato a molti, specie tra gli artisti, di essere attratti o comunque voler raccontare, cantare in versi o ritrarre donne costrette per necessità o libera volontà a esercitare quello da più parti definito come “il mestiere più antico del mondo”.
Arte, letteratura, musica e cinema sono, dunque, anche loro, costellate da un tempo pressoché immemore, di storie e protagoniste donne (ma anche uomini) che gli artisti hanno conosciuto in mondi spesso considerati paralleli alla “normale” quotidianità borghese con giovani donne o ragazzi di vita, divenuti oggetto di attenzioni artistiche, se non addirittura di struggimenti sentimentali. Come non pensare, a proposito di infatuazioni, alla delicata e complessa passione raccontata da Dino Buzzati nel suo romanzo Un amore di cui fu tra i primi Indro Montanelli, collega di Buzzati al Corriere della Sera, a raccontare i retroscena della storia molto legata alla vita reale dell’autore.
Buzzati, infatti- secondo Indro - si preoccupava di più dei protagonisti della sua prosa più intima che del suo lavoro giornalistico. Forse, però, anche grazie a questa dedizione è uscita un’opera di un pregio tale da divenire evergreen, sebbene, sempre Montanelli, in un carteggio privato, rimproverò chiaramente all’amico di........
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