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Volta va conosciuto non basta citarlo

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12.03.2025

Nel 2004 venne presentata la prima supercar elettrica, la Toyota Alessandro Volta. Nel 2017 una start-up dell’Università della California lanciò la prima “bicicletta intelligente”, battezzandola Volta Bike. Nel 2019 è nata un’azienda che produce tir ecocompatibili, con sedi a Stoccolma e a Londra, e ha deciso di chiamarsi Volta Trucks. Insomma, il mondo non ha dimenticato lo scienziato comasco, come conferma anche il Pantheon dei personaggi più influenti di ogni epoca compilato dal Mit di Boston: l’inventore della pila, nonché scopritore del metano, precursore delle telecomunicazioni e tanto altro, veleggia attorno al 290° posto tra le personalità di ogni epoca: lo cercano su Wikipedia in tutte le lingue da oltre 360mila persone ogni mese, primo tra i lariani, seguito a distanza da Plinio il Vecchio.

La premessa è utile per capire l’attesa che i comaschi giustamente hanno (o dovrebbero avere, i più distratti) per le celebrazioni del bicentenario della morte di Volta in programma nel 2027 - precedute dal 280° della nascita che cade quest’anno e dal 250° della scoperta del metano nel 2026 - e, soprattutto, l’impatto che una gestione brillante della ricorrenza potrebbe generare a livello planetario, portando attenzione non soltanto sullo scienziato, ma anche sui luoghi della sua vita e delle sue scoperte, in primis Como, e sul tema attualissimo delle energie rinnovabili e dello sviluppo delle tecnologie.

Dopo la presentazione del comitato locale per il bicentenario, avvenuta lo scorso 5 marzo al Tempio Voltiano sotto l’egida del Comune di Como, e quella del comitato nazionale, che ieri al Liceo Volta ha visto come........

© La Provincia di Como