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Se si spara alle idee nessuno è al sicuro

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15.09.2025

E’ il senso più profondo dell’articolo 21 della Costituzione italiana: anche Hitler ha diritto alle proprie idee. E pure Stalin. E Mussolini, Ceausescu, Honecker, Pol Pot, Pinochet, Videla, Franco, Saddam Hussein, Assad e tutto il resto dei dittatori, criminali, sterminatori e genocidi che vi vengono in mente. I nomi non mancano, a destra, a sinistra e pure al centro.

Quindi Hitler ha diritto di pensarla come vuole. Non ha però diritto di istigare gli altri, fare propaganda delle sue idee e, tanto meno, non ha diritto di tentare di metterle in pratica. In quel momento, visto che violerebbe un nutrito numero di articoli del codice penale, andrebbe fermato e arrestato. Ma anche in questo caso, l’Hitler di cui sopra avrebbe diritto a un giusto processo con tutte le garanzie fisiche e legali, a un avvocato difensore e a tre gradi di giudizio. E qualora venisse condannato in via definitiva a plurimi ergastoli avrebbe diritto a una carcerazione rispettosa di un essere umano con tanto di visite parenti, luce, acqua, riscaldamento, ore d’aria e quattro pasti al giorno. Anche se è Hitler. Siamo d’accordo?

Perché se non siamo d’accordo su questo paradosso, che però è solido come il marmo, significa che la democrazia liberale è finita. La nostra civiltà, la nostra storia recente, il nostro vituperato e schifoso e lurido Occidente che ci piace tanto insultare e infangare e diffamare da mane a sera prevede che nessuno - nessuno! - possa essere perseguito o condannato o tanto meno ucciso per aver espresso la........

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