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L’Italia cialtrona e un espresso macchiato

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24.02.2025

Nell’estate del 1982 uno strampalato gruppo tedesco, gli Spliff, aveva stregato le radio italiane con una canzone pop reggaeggiante dall’emblematico titolo “Carbonara”.

Il testo era un trionfo di luoghi comuni sul Belpaese: “Io voglio viaggiare in Italia / il paese dei limoni / Brigate Rosse e la Mafia sulla strada del sole / distruzione della lira gelati Motta con brio / appuntamento con ragazza / ecco la mamma di amore mio”. E poi spaghetti, carbonara, Asti spumante e via andare così, giusto per dire il livello. Potete immaginare l’indignazione della politica nostrana, appena baciata dalla vittoria nel Mundial di Spagna e come si permettono di infamarci e abbiamo il presidente partigiano e il primo premier non democristiano e la Borsa va a mille e siamo in pieno boom economico e adesso basta con questa fandonia dell’Italia familista, spaghettara e mandolinara e bla bla bla.

Messaggio ricevuto dagli infidi teutonici. E infatti, giusto un anno dopo, un ancor più strampalato gruppo bavarese, gli Schrott nach 8, aveva pubblicato un altro tormentone estivo di altissimo livello - “Zuppa romana” - dal quale, fior da fiore, si potevano cogliere prelibatezze tipo: “Fritti scampi e chianti calamari / ecco per me la Zuppa Romana / maccheroni cannelloni peperoni / ecco per me la Zuppa Romana / Bella donna mamma mia Roma Roma Napoli amore mio / zabaione minestrone fettuccine scaloppine..” e tutto un elenco infinito di primi, secondi e contorni perché, si sa, gli italiani pensano soltanto a mangiare. E........

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