Il nostro virus quotidiano della follia e della violenza
Quando è apparsa la notizia della tragedia di Castel d’Azzano ho creduto che fosse stato commesso un errore. Ho pensato di essere di fronte a una confusione geografica. Nella mente mi sembravano eventi possibili solamente nell’America profonda, in quella miscela di luoghi ai margini dei grandi flussi urbani e dove si coltivano distese di solitudine e follia.
Lì dove vivono i naufraghi di tutte le modernità, impauriti dal mondo che galoppa e convinti che l’antidoto siano settarismi, suprematismi e un paio di fucili automatici. Naturalmente moderni.
Invece è accaduto qui, accanto a noi.
Agricoltori, tre fratelli, terra veronese e un attentato mostruoso.........
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