Riforma giustizia: il processo al processo
Cerco subito di sfatare un luogo comune tanto diffuso quanto inconsistente, quello secondo cui la durata interminabile dei processi deriverebbe dalla endemica mancanza di personale, di mezzi, di magistrati, insomma di fondi sufficienti. Soltanto in piccola parte é così. Invece, in massima parte la durata dei processi deriva dal fatto che essi sono mal condotti e peggio decisi. Mal condotti perché le procedure sono farraginose, irrazionali, tendenzialmente formalistiche, autoreferenziali e tali che ad ogni riforma che si succede – ultima quella nefanda di Marta Cartabia – si peggiorano le cose, invece di migliorarle, semplicemente perché si dimentica la vita reale, ipotizzando che questa sia per la procedura e non la procedura per la vita: ne viene che il senso del diritto è stato da tempo dimenticato, lasciando spazio ad arzigogoli da legulei tanto bizantini quanto esiziali. Peggio decisi perché procedure di questo genere e così distorte non possono che partorire decisioni perplesse, dubbie, male argomentate e spesso fondate su massime della Cassazione che fanno della pura astrazione – ignara dei veri rapporti umani – un........





















Toi Staff
Gideon Levy
Tarik Cyril Amar
Sabine Sterk
Stefano Lusa
Mort Laitner
Ellen Ginsberg Simon
Gilles Touboul
Mark Travers Ph.d