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Affitti brevi: la vera minaccia non è Robin Hood, ma chi vuole fermare la libertà economica

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tuesday

Dalla colla nei key box alla propaganda contro gli affitti brevi: le azioni della cosiddetta “Banda Robin Hood” attaccano il cuore della libertà di iniziativa privata. L’esperienza di Javier Milei in Argentina dimostra che solo la liberalizzazione dei mercati può garantire soluzioni durature ai problemi abitativi.

Negli ultimi mesi, l’Italia ha assistito a un crescendo di azioni di sabotaggio contro gli affitti brevi, rivendicate da un gruppo che si fa chiamare “Banda Robin Hood”. Questo nome, evocativo del leggendario fuorilegge che rubava ai ricchi per dare ai poveri, nasconde però un paradosso: le loro azioni non aiutano i bisognosi, ma danneggiano i proprietari, soprattutto quelli più piccoli che affittano le loro abitazioni per integrare il reddito familiare.

In effetti, colpire i key box, dispositivi utilizzati per il self check-in nei B&B, non è un gesto di giustizia sociale, ma un attacco diretto alla libertà economica e alla proprietà privata. Gli affitti brevi – è opportuno rimarcarlo ancora una volta – rappresentano una risorsa importante per molte famiglie, offrendo una soluzione abitativa temporanea e contribuendo all’economia locale. Tentare di frenare questo fenomeno con atti vandalici significa penalizzare chi agisce nel rispetto delle leggi e scoraggiare chi intende investire nel settore immobiliare.

Né può essere in alcun modo imputato a detta tipologia locativa........

© L'Opinione delle Libertà


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