“Blocchiamo la Francia!”
Il 10 settembre si chiude. O almeno è quello che spera il nuovo movimento anti Emmanuel Macron. Bruciato un gilet giallo se ne ricuce un altro. Potenza dei social. E di un potere d’acquisto sempre più in crisi. “Passare all’azione” alla rentrée è l’imperativo del nuovo movimento che vuole scuotere quei francesi che si sentono vessati dall’ennesima manovra finanziaria fondata sull’austerità. “Siamo spremuti come limoni”, “fermiamo questa macchina che ci sta schiacciando” si legge sui vari blog che stanno promuovendo la serrata del 10 settembre. Il movimento Bloquons tout (blocchiamo tutto) ha cominciato a battere l’incudine dello scontento dal 25 luglio. Dopo un mese è arrivato il sostegno dell’opposizione di sinistra, anche se il movimento sembra assolutamente trasversale, se è vero che l’appello sta (ri)destando l’attenzione anche degli ambienti sovranisti e di estrema destra.
La France Insoumise (Lfi) di Jean-Luc Mélenchon, verdi, socialisti e comunisti hanno messo il cappello sull’iniziativa. Che è iniziativa di popolo, perché chiede di mettere da parte le divisioni e le ideologie (se ce ne sono). Gli amministratori del canale ufficiale Bloquons tout – 10 septembre 2025, invitano a non tenere sterili dibattiti politici e chiedono di tralasciare le opinioni personali: il movimento deve essere “civico, apartitico, asindacalizzato”. Apartitico sì, ma non apolitico. Non nel senso di sostenere........
© L'Opinione delle Libertà
