Lo Stato (unico) di Palestina
Due son troppi
Ricordate gli slogan recenti delle piazze mondiali pro-Pal, del tipo: “Palestina libera! Hamas e Netanyahu in galera!” (a fronte di “Bona sentenza” della Corte penale internazionale, o Cpi); “Dal Fiume al Mare!”; “Il 7 Ottobre fu solo Resistenza!”? Tutto inutile e superato, a quanto pare, dopo il mega-vertice di Sharm el-Sheikh in cui Hamas ha dovuto promettere con una stretta di mano a Jared Kushner e Steve Witkoff, emissari del presidente Usa, che avrebbe rispettato il piano Donald Trump-Tony Blair in 20 punti. Per la prima fase ci siamo quasi, ma la seconda, quella del disarmo della stessa Hamas e la formazione dell’Isf (International security force) per le forze di interposizione, serviranno ulteriori pressioni (e minacce) sui terroristi da parte del conglomerato “Stati arabo-musulmani e Usa”. Comunque, pare davvero questo un momento d’oro per una pacificazione dell’area mediorientale, considerato che né Cina, né Russia si sognano di sostenere ormai Hamas. E questo, anche grazie a precedenti conflitti assai spiacevoli contro i fondamentalisti, che hanno riguardato le due massime potenze asiatiche. Vedi la guerra in Cecenia nel caso russo, o la politica segregazionista cinese contro gli Uiguri musulmani. Questi ultimi, com’è noto, deportati, lagerizzati e privati di non pochi diritti civili, ma difesi da nessuna manifestazione di protesta in Occidente. Condizione, quella degli Uiguri, che risulta incomparabilmente peggiore (dal punto di vista dei diritti umani e di quello internazionale) del così detto genocidio israeliano a Gaza, in cui fino a ieri si è combattuta una vera e propria guerra.
Certo, è da almeno 20 secoli che dalle parti del Medio Oriente ci si confronta, più o meno armati, con la differenza che intercorre tra diritto divino (Torah, Corano, Vangelo), rispetto a quello dello Stato (romano) e alla ragione dei lumi,........
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