La guerra del Captagon: droga e politica
Strano ma vero: nel XXI secolo le droghe rappresentano la formula più spietata di guerra ibrida, tra tutte quelle finora note. Ne sa qualcosa l’America, primo consumatore al mondo di Fentanyl, droga sintetica prescrivibile con una semplice ricetta farmaceutica e decine di volte più potente dell’eroina, che causa in media centinaia di migliaia di vittime per overdose ogni anno, soprattutto tra i giovani adulti americani. Intere generazioni vengono così decimate e perdute, come se ogni anno vi fossero il doppio dei caduti in tutta la guerra del Vietnam, durata dal 1965 al 1975. A tutti gli effetti, il nemico da combattere è ancora una volta la Cina, che è il primo produttore mondiale e il principale esportatore di decine di tonnellate di principi attivi indispensabili per la preparazione del Fentanyl.
La droga è sintetizzata in tutta tranquillità sia all’interno di piccoli laboratori mobili occultati nelle jungle sudamericane, controllate dalle narcomafie dei vari Cartelli; sia nelle cucine di New York, tanto è semplice la sua lavorazione. I guadagni dei trafficanti sono talmente elevati (una sola pillola costa qualche centesimo per la sua fabbricazione e rende decine di dollari sul mercato nero), che praticamente è impossibile arrestare il traffico. Come segnala da tempo la Drug Enforcement Administration (Dea), è sufficiente qualche tir di pasticche di Fentanyl per approvvigionare per un intero anno il ricchissimo mercato americano. Esiste, però un’altra, per così dire, droga dei poveri, il Captagon, molto diffuso in Medio Oriente e che rappresenta lo stupefacente di elezione per jihadisti e miliziani........
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