L’ibrido russo: le guerre dell’ombra
C’erano una volta la “materia e l’energia oscura”, parlando di cosmologia. Una cosa vagamente analoga esiste nel campo dei cosmodromi (con base per ora in Russia), da dove partono una serie di oggetti volanti non identificati in direzione del (sempre più) Vecchio continente. A volte, si tratta di strani insetti giganti, denominati in inglese quadcopter, ma più spesso sono aerei senza pilota noti come droni, con o senza (come quelli avvistati recentemente nei cieli d’Europa) un payload esplosivo. Altre volte sono virus digitali, dei veri propri sworm, bachi e vermi virali, divoratori di banche dati e di software informatici, in grado di procurare veri e propri terremoti informativi, seguiti da black-out. Tutta questa panoplia di strumenti sta nel paniere di un apprendista stregone che oggi ha due sedi: una a Mosca e una a Pechino, che usano quella cassetta degli attrezzi per le loro guerre ibride. Vladimir Putin, in particolare, pare abbia una vera passione nel far deragliare i processi elettorali nelle democrazie consolidate, martellate dai suoi bot, algoritmi sempre più sofisticati dell’Intelligenza artificiale che simulano sui social media falsi profili. Nei loro contenuti artificiali si annida ogni tipo di disinformazione, con audio-video e immagini contraffatte, messaggi fake, e così via, attentamente studiati per deviare e riorientare la scelta degli elettori ignari, nel senso voluto dal remoto manipolatore e mandante, a beneficio di formazioni sovraniste filoputiniane.
Oggi, tutte queste sofisticherie digitali non attecchirebbero mai in Cina, dato che di recente Pechino ha imposto per legge il Bollino........© L'Opinione delle Libertà
