La Francia è tenuta in ostaggio dall’islamismo
Si facciano da parte Salman Rushdie, Michel Houellebecq e Ayaan Hirsi Ali, gli islamisti hanno una nuova bestia nera: Barbie. In una banlieue di Parigi, un gruppo di giovani musulmani è riuscito a bloccare la proiezione di Barbie, il film del 2023 vietato ai minori di 17 anni se non accompagnati, accusandolo di promuovere l’omosessualità.
L’episodio è avvenuto a Noisy-le-Sec, nel dipartimento della Seine-Saint-Denis, a forte presenza di immigrati. Lo scorso 8 agosto, il consiglio comunale aveva programmato una visione del film Barbie, parte di una rassegna cinematografica all’aperto organizzata dal Comune per i residenti di quartieri svantaggiati. La proiezione è però stata annullata a causa delle proteste di una quindicina di giovani che hanno minacciato i dipendenti comunali e cercato di distruggere le attrezzature. Secondo il sindaco comunista di Noisy-le Sec, Olivier Sarrabeyrouse, i musulmani hanno affermato che la pellicola “promuoveva l’omosessualità e offendeva l’immagine della donna”. Sarrabeyrouse ha successivamente sporto una denuncia e riprogrammato il film, sottolineando: “A Noisy-le-Sec, non ci sono zone di non-diritto culturale”.
Peccato che a Noisy-le-Sec ci sia una zona di non-diritto culturale, come in molte altre parti della Francia. L’annullamento della proiezione di Barbie non è affatto un caso isolato. La Francia ha la più grande popolazione musulmana di tutti i Paesi europei, che rappresenta tra il 7e il 10 per cento dei 67 milioni di abitanti. Di conseguenza, la Francia è spesso tenuta in ostaggio da musulmani radicali e infervorati.
A maggio, Fabrice Balanche, un accademico specialista di Medio Oriente, è stato interrotto e aggredito nel bel mezzo della sua lezione all’Università Lumière di Lyon-2 da un gruppo di manifestanti mascherati e incappucciati, che protestavano contro il divieto dell’università di tenere........
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