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I tracolli dei Savi di Sion

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Sassolini di Lehner

Nell’habitat sinistronso fioriscono zucche mai a rischio di estinzione, testine che amano firmare appelli quasi sempre criminali e/o criminogeni. Ricordo le 757 teste di zucca che misero nome e cognome sotto un testo che accusava falsamente il commissario Luigi Calabresi di aver torturato e ucciso (scaraventandolo fuori dalla finestra a colpi di karate!) l’anarchico Giuseppe Pinelli. Non tutti i 757 avevano contezza di quel che facevano, ma far parte dei firmatari rappresentò una lauta assicurazione carrieristica nel mondo dell’editoria, del cinema, dell’informazione, dell’università, della politica, del parassitismo a spese del contribuente. Soltanto i comunisti, con i milioni di dollari del Pcus, potevano garantire il Sol dell’Avvenire in busta paga e sotto forma di premi, coppe, elogi, recensioni, impieghi prestigiosi, futuri luminosi. E molte zucche amarono farsi belle e rifiorire con appelli funzionali al divenire infiltratorio del Pci nei gangli vitali della nazione. Altri firmatari erano, invece, intrisi di stratificata ferocia coltivata prima come camicie nere antisemite come Giorgio Bocca, chiosatore entusiasta dei falsi Protocolli dei Savi di Sion o come Dario Fo, prima ultima raffica di Salò, quindi leninista, infine contiguo al terrorismo rosso. Quelle firme valsero oro:........

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