A nullo Amato, Lehner perdona
Sassolini di Lehner
L’egotico Giuliano Amato s’intesta anche Sigonella. Infatti, ne parla, citando più sé stesso che Bettino Craxi. Mi riferisco a colui, l’ingrato matricolato, che evitò anche di inviare una cartolina ad Hammamet in tutti gli anni dell’esilio, sino agli ultimi travagliati eventi. Sperimentai di persona l’egocentrismo, secondo me patologico, del personaggio: gli presentai il fondatore delle edizioni “Ponte alle Grazie”, un migliorista fiorentino di grande apertura mentale vicino al Psi. L’idea era quella, al fine di contrastare l’opprimente egemonia editoriale dei comunisti, di offrire agli studiosi e agli intellettuali di area socialista e laico-liberale uno spazio privilegiato per pubblicare i loro lavori. Ebbene, il progetto fu smontato, ipso facto, dall’infelice reazione dell’egolatrico Giuliano: “Sono d’accordo, ho tanti scritti nel cassetto che potrò pubblicare”. Chissenefrega del piano di dar voce agli scrittori liberalsocialisti… infatti, percepì soltanto l’utile personale. Ci nauseò al punto che insieme all’editore migliorista scappai schifato, sdegnato e costernato, sperando che Bettino, impegnato con l’Onu, rientrasse al più presto. L’editore fiorentino, se la prese anche con me – ma da chi mi hai portato?! – tant’è che la nostra amicizia finì sulle scale di via del Corso 476.
Il mio giudizio assolutamente negativo sul personaggio mi spinse a domandare al grande, indimenticabile Bettino Craxi, perché mai avesse dato tanto spazio a quella nullità politica e non solo politica. Il presidente rispose: “È vero: politicamente è prossimo allo zero, ma è stato preziosissimo in quanto giurista. Al mattino gli esponevo un’idea e all’ora di pranzo mi aveva già recapitato l’apposito disegno di........© L'Opinione delle Libertà
