Regime iraniano in trappola
Zugzwang è un vocabolo tedesco che vuol dire “costrizione a muovere”, composto da Zug (“mossa”) e Zwang (“costrizione”). Così la Treccani: “Nel gioco degli scacchi è il termine internazionale usato per indicare il fatto di doversi muovere quando ciò costituisca uno svantaggio per il giocatore, in quanto ogni mossa di cui si dispone altera la sua posizione in favore dell’avversario”. Mai come ora questa parola spiega la situazione della dittatura al potere in Iran. Peccato, per il regime, che tutta la condiscendenza degli Usa, dei Governi europei e di gran parte dei loro mass-media, i quali di fronte allo scandaloso flop dell’attacco ad Israele del 14 aprile continuano a credere alla forza di un regime cadaverico, non potrà cambiare la realtà. Una realtà che si adegua alle loro analisi.
Dall’inizio della sanguinosa e drammatica guerra a Gaza, la posizione del regime iraniano, come da sua tradizione, è stata oscillante tra dichiarazioni dure e severe, soprattutto vaghe e generiche. Il cannibale regime teocratico a tratti si è mostrato disponibile e gentile, chiedendo perfino misure per il cessate il fuoco. Molti esperti dubitano ancora della chiara responsabilità del regime iraniano sull’avvio della guerra a Gaza, insistendo sulle responsabilità del Governo di Benjamin Netanyahu, che evidentemente ci sono. C’è anche la responsabilità della nefasta politica di appeasement dell’Amministrazione di Joe Biden ereditata da Barack Obama, ma la testa del serpente è a Teheran. Queste non sono le parole di un dissidente della dittatura, ma non vedere la fonte interminabile della crisi e la testa del serpente a Teheran è proprio da ciechi.
La teocrazia al........© L'Opinione delle Libertà
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