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Leone XIV e il ritorno alla verità nella chiesa della confusione

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Il segno graduale della discontinuità

Il recente discorso di Papa Leone XIV al Quirinale, pronunciato davanti al presidente della Repubblica, e l’Esortazione apostolica Dilexi te, promulgata il 4 ottobre 2025, rappresentano due momenti emblematici di un pontificato ancora giovane, ma già capace di delineare un orientamento preciso: quello di una discontinuità misurata, reale e teologicamente consapevole rispetto alla stagione ecclesiale immediatamente precedente. Non si tratta di un gesto politico o di un artificio retorico, ma dell’avvio di una rifondazione spirituale e dottrinale che intende riportare la Chiesa al cuore della sua missione: custodire la verità ricevuta, testimoniarla nella carità e restituire all’autorità ecclesiastica il suo senso originario di servizio alla fede e non al mondo. Il discorso pronunciato al Quirinale ha mostrato, nel suo equilibrio e nella sua densità concettuale, la volontà del nuovo pontefice di reinserire il linguaggio ecclesiale entro i confini di una ragione teologica e naturale, lontana sia dalle infatuazioni populistiche del modernismo pastorale sia dalle deformazioni ideologiche di certo tradizionalismo sterile.

Parlare di dignità della persona, di tutela della vita “in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale”, di pace fondata sulla giustizia e sull’ordine morale, significa restituire al magistero pubblico della Chiesa un lessico universale, capace di coniugare la dottrina cattolica con la ragione comune, e dunque con il diritto naturale. Leone XIV non indulge alla retorica dei sentimenti o delle emozioni collettive, ma riprende la linea maestra di quella dottrina sociale che riconosce nella legge morale naturale il fondamento di ogni autentico ordine politico. L’Esortazione apostolica Dilexi te, pubblicata pochi giorni prima, conferma e approfondisce questa impostazione.

Sotto l’apparente semplicità del titolo, Ti ho amato, si cela una visione di Chiesa che intende riconciliare carità e verità, affetto e dottrina, misericordia e giustizia. Leone XIV parla dei poveri non come categoria sociologica, bensì come sacramento vivente della presenza di Cristo; denuncia le........

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