Marine le Pen aiuterà il premier Michel Barnier?
Nell’ottica europea della quale, ci piaccia o no, siamo partecipi ciò che accade al nostro vicino deve preoccuparci, eccome. Soprattutto se il vicino si chiama Francia. Il paravento delle Olimpiadi ha nascosto solo per qualche settimana la realtà di una nazione attraversata da una profonda crisi economica e sociale.
Il presidente Emmanuel Macron ha sbagliato su tutta la linea e adesso non solo il suo Paese ma l’intera eurozona rischia di pagarne il conto. Il “piccolo Napoleone” ha indetto elezioni politiche anticipate al solo scopo di fermare l’avanzata della destra di Marine Le Pen in vista del voto presidenziale del 2027. Macron ha giocato sporco, soprattutto nel passaggio del secondo turno elettorale quando, grazie alle desistenze concordate con il Nouveau Front Populaire (raggruppamento che mette insieme quattro aggregati partitici in rappresentanza di tutte le declinazioni della sinistra), ha impedito al Rassemblement National di conquistare la maggioranza assoluta dei seggi all’Assemblea nazionale. Il risvolto della medaglia di tale brillante operazione politica è stato regalare alla sinistra un successo falsato.
L’inetto Macron si è bruscamente risvegliato dal sonno della ragione il giorno dopo il voto, accorgendosi di aver causato un danno ben più grande di quello che avrebbe voluto evitare arrestando l’avanzata della destra. Consegnare la nazione a estremisti di sinistra del calibro di Jean-Luc Mélenchon? Una follia, che nessuno nella Francia pensante, e neanche a Bruxelles, avrebbe capito, tanto più che il voto al primo turno ha raccontato un’opposta verità: le destre hanno conquistato la maggioranza degli elettori (14 milioni contro i meno di 9 milioni delle sinistre riunite). Occorreva, perciò, optare per un personaggio non sgradito alla maggioranza dei francesi. Ecco perché, dalle urne chiuse in giugno, si è dovuto attendere ieri l’altro per avere dall’Eliseo il nome del nuovo primo ministro. La scelta è caduta su Michel Barnier, politico di lungo corso, con buona esperienza nelle relazioni internazionali e nel........
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