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#Albait. Salari e Libertà dal 1995

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Il tema salari è incandescente. E si salda con la necessità di una spinta innovatrice in Italia. Una lettrice mi ha scritto che non era d’accordo con #Albait su un punto: gli stipendi del settore pubblico non sono alti. Mi ha spiegato che a inizio carriera presso un’amministrazione pubblica aveva una retribuzione di due milioni e mezzo di lire. Oggi, con molte più responsabilità, ha duemilacinquecento euro. Ha ragione. Traduciamo i numeri.

Nel 1995, la retribuzione media annua in Italia era di 37.000 dollari (fonte: Openpolis).
Secondo l’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) oggi è sempre di 37.000 dollari. Ma a parità di potere d’acquisto del 1995, oggi dovremmo avere 80.000 dollari, pari a 69.000 euro.
Gli italiani hanno perso per strada la metà del reddito. Metà soldi in mano, pressione fiscale doppia.

All’Università di Catania, grazie alla professoressa Stefania Mazzone e il prof. Saul Meghnagi, ho partecipato anche ad un dibattito sul tema dell’impatto della felicità nella produzione d’impresa spiegato nel testo di Simona Vinzi sulla ‘Competenza Umana’ e le risonanze emotive, di edizioni Bonanno. È risultata prepotente la perdita della felicità d’impresa e manageriale, che va recuperata, se vogliamo essere più liberi e godere di più benessere, emozioni, regole funzionali e........

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