La storia non è un santino, ma un campo di battaglia
Giampiero Mughini non ha semplicemente scritto un articolo: ha lanciato un sasso nello stagno melmoso dell’autoassoluzione culturale italiana. E la sua riflessione necessaria apparsa su Il Foglio sulla presenza di libri di destra alla manifestazione “Più Libri Più Liberi” presso La Nuvola di Roma conclusasi ieri 8 dicembre, è uno schiaffo in faccia alla comoda e pigra narrazione di una memoria “di parte” che vorrebbe la storia come un fumetto a colori, dove il bene e il male sono separati da un tratto netto. L’editoriale di Mughini non è solo straordinario per il coraggio, ma per la sua brutale, quasi chirurgica, obiettività storica. È un atto di accusa contro l’idolatria della censura per omissione, contro il vizio nazionale di pensare che ignorare un fenomeno lo faccia svanire.
LA SINDROME DEL “NON LO VEDO, NON ESISTE”
Mughini confessa di essere “stupito” dalla “virulenza” con cui si è contestata la presenza di uno stand dedicato alla cultura di destra. Ed è qui che la sua critica diventa pungente e implacabile: “Confesso di essere stupito dalla virulenza con cui in tanti hanno lamentato la presenza alla Nuvola di uno stand dedicato ai libri di........





















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