La repressione in Germania dei pro-Palestina si fa più dura
Mentre a Milano lo scorso 12 aprile 50mila persone scendevano in piazza per la Palestina e facevano esperienza delle prime manifestazioni dall’entrata in vigore del decreto Sicurezza, la Germania filo-sionista portava la repressione a un gradino superiore. Infatti, a inizio gennaio il cittadino polacco residente a Berlino Kasia Wlaszczyk ha denunciato di aver ricevuto una lettera dall'Ufficio immigrazione che lo informava di aver perso il diritto alla libertà di movimento in Germania. Secondo la lettera, a Kasia veniva revocata la possibilità di muoversi nel Paese a seguito di accuse di coinvolgimento nel movimento pro-Palestina. Consapevole della difficoltà giuridica con cui si può espellere un cittadino europeo da un altro Paese comunitario, con un avvocato, Wlaszczyk ha intentato una causa sulle motivazioni giuridiche dell’espulsione.
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