Leucemia, l’arma delle «Carcik»: «Remissione per l’83% dei casi»
ASST PAPA GIOVANNI. Lo studio su Blood Cancer Journal: 36 pazienti curati con le cellule modificate. Rambaldi: «Sviluppo scientifico per altre patologie».
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Si chiamano Carcik, e sono linfociti T modificati geneticamente in laboratorio perché siano in grado di aggredire le cellule tumorali. In particolare quelle della leucemia linfoblastica acuta di tipo B, la patologia oncologica più diffusa nei pazienti fino a 14 anni. Il «Papa Giovanni» di Bergamo e la Fondazione Tettamanti hanno così messo a segno un passo fondamentale nella ricerca e nella cura di questa malattia: attraverso uno studio clinico condotto su 36 pazienti curati con questa tecnica (32 adulti e 4 bambini), i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale «Blood Cancer Journal», è stata dimostrata l’efficacia delle cellule Carcik. Più in dettaglio, nell’83% dei casi è stata registrata una remissione della malattia e con una........
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