Non solo sci e impianti. Quando basta la neve per portare economia
VAL BREMBANA. Midali (San Simone): «A migliaia senza le seggiovie». Fossati (Artavaggio): «Ma l’indotto creato dallo sci non è paragonabile».
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Ciaspolate, scialpinismo, bob e slitte, ma persino tornei di volley, calcio, padel e rugby. Tutto sulla neve. È la neve «alternativa» allo sci classico, quello alpino e di fondo. E funziona. Secondo qualche operatore turistico capace di creare un indotto anche maggiore dello sci, secondo altri, invece, ancora ben lontano dai numeri e l’economia che gli impianti di risalita saranno muovere.
Parliamo, per quanto riguarda le valli Brembana e Imagna, di San Simone di Valleve, dei Piani dell’Avaro di Cusio, dei Piani di Artavaggio (nel Lecchese ma raggiungibili anche dalla Val Brembana), magari del passo San Marco, e poi del Pertüs e di Valcava (Costa Imagna e Torre de’ Busi).
Località clou sicuramente San Simone di Valleve dove gli impianti di risalita sono chiusi dal 2017 e il Comune, ancora oggi, è in trattativa con il proprietario privato per cercare di farli ripartire. Ma di diverso avviso è il principale operatore turistico, Davide Midali, titolare del ristoro «Lo Scoiattolo».
«Gli impianti di risalita qui non servono più - dice - ne è un esempio domenica scorsa, quando c’erano le auto parcheggiate fino a Cambrembo. Mai visto tanta affluenza neppure con le seggiovie aperte. Domenica, il mio ristoro, ha avuto tre volte i coperti del rifugio Mirtillo, in Val Carisole, sulle piste. A San Simone l’anfiteatro è ideale per le........
© L'Eco di Bergamo
