Le confessioni di Massimo Ghini: “Io, maltrattato dalla sinistra. Mai entrato nei circoletti...”
Massimo Ghini, 71 anni, attore e regista tra cinema, teatro e tv: ha cominciato a Milano con Giorgio Strehler
Milano, 11 novembre 2025 – “Salite sugli autobus!”. Lo ripeteva Zavattini ai cineasti. Per non perdere il contatto con la gente. Con il mondo.
Lezione che Massimo Ghini ha mandato a memoria: grandi ruoli ma con in tasca l’abbonamento ai mezzi pubblici. Sarà per questo che la gente lo ama. E la critica tentenna. A teatro però spacca i botteghini con ‘Il vedovo’, da stasera al Manzoni di Milano. Regia dello stesso Ghini. Affiancato fra gli altri da Galatea Ranzi. Una commedia. Dal classico di Dino Risi (con Sordi e Franca Valeri). Dove si racconta del commendatore Nardi che vive sulle spalle della moglie Elvira, geniale affarista milanese. Non finirà benissimo. O forse sì? Certo si ride. Parecchio. Puro black humor.
Ghini, com’è allora il suo Alberto Nardi?
“È un uomo che insieme ad altri tre idioti cerca di far fuori la moglie. Se vogliamo è il racconto di un protofemminicidio, anche se dobbiamo calarci nella realtà del 1959. Per il resto è il protagonista di una delle primissime commedie all’italiana, quei capolavori che ti facevano ridere con battute straordinarie per 90 minuti, prima di un finale che ti gettava nella commozione, nel melodramma”.
Come si regge il confronto con Sordi?
“Con apprensione. L’avevo già interpretato in una........





















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