Tutto questo Travaglio non lo sa...
Per chi avesse ancora dei dubbi su cosa pensa Marco Travaglio della magistratura, l’editoriale di oggi, dal titolo “La donna ragno”, è illuminante. Il direttore del Fatto sostiene, in sintesi, che la separazione delle carriere moltiplicherebbe gli errori giudiziari e trasformerebbe il pm in un “avvocato dell’accusa”, attratto da una “cultura poliziesca del risultato”.
Perché? Non è chiaro. Ma è chiaro che, secondo Travaglio, il pubblico ministero diventerebbe improvvisamente di parte solo perché la sua carriera non è più legata a quella dei giudici. Il che significa che, oggi, l’indipendenza e l’imparzialità del magistrato derivano non da un principio etico o professionale, ma dalla condivisione di un concorso e di un’aula di formazione.
Se fosse vero, sarebbe la stessa magistratura – con le sue cheerleader – ad ammettere che la sua imparzialità è una finzione pedagogica. Travaglio sembra dire: oggi i........





















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