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Il vademecum del Coa di Torino: «Non facciamoci spaventare dall’IA»

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tuesday

Il tema dell’Intelligenza artificiale ha caratterizzato l’ultimo congresso nazionale forense svoltosi a Torino la scorsa settimana. Gli avvocati dovranno confrontarsi sempre di più con l’Ia, senza però snaturarsi. Non a caso il titolo del congresso torinese è stato “Pensare da legale, agire in digitale”. Per farsi trovare sempre pronti l’Ordine degli avvocati di Torino ha predisposto un documento (il “BrevIArio”) con una serie di informazioni, a partire dal quadro normativo di riferimento.

Tutto partendo da una premessa molto chiara: nel settore legale e nell’ambito della giustizia lo stato dell’arte delle nuove tecnologie che stanno entrando negli studi legali impone un approccio di grande prudenza e di piena consapevolezza dei limiti e dei rischi. «In questo contesto – dice la presidente del Coa di Torino, Simona Grabbi -, il diritto è destinato a giocare un ruolo fondamentale non solo sul piano della normazione tecnica, ma, a monte, sulla tutela e la salvaguardia di taluni diritti fondamentali, divenuti tra i più rilevanti protagonisti del dibattito che ha accompagnato il lungo percorso consultivo-legislativo preliminare all’adozione dell’AI Act e della Legge 23 settembre 2025 n. 132 recante disposizioni e deleghe al Governo in materia di Ia».

Nel breviario predisposto dall’avvocatura torinese vengono individuati alcuni profili critici connessi all’utilizzo dell’algoritmo. Per esempio, fare........

© Il Dubbio