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Gaza e caso Tortora a Venezia, una Mostra del Cinema più attuale che mai

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“Houston, abbiamo un problema” (“Houston, we've had a problem”) è la celebre frase pronunciata nel 1970 dall’astronauta dell’Apollo13 John Swigert. Missione lunare che subì un incidente con esplosione e dovette rinunciare all’allunaggio. Eppure, nonostante l’importanza internazionale e scientifica dell’evento, la frase e la sua storia divennero celeberrime per più generazioni grazie al film di Ron Howard (grande regista, e attore sin da bambino nel ruolo Richie Cunningham nella serie “Happy days”).    Il senso di questa premessa vorrebbe essere semplicemente un aiuto per meglio valutare quello che accadrà durante il Festival del Cinema di Venezia. La vetrina internazionale più seguita e ambita del cinema quest’anno vedrà una mobilitazione di grandi e stimati artisti che dovrebbe fare riflettere tutto il mondo della cultura, senza sottovalutare l’importanza del ruolo del cinema e dei festival internazionali più famosi nel formare e nell’informare l’opinione pubblica mondiale.   Leggendo le anticipazioni di cosa avverrà il 30 agosto ci sono alcuni elementi complessi, per non dire scottanti, che la politica internazionale e il mondo della comunicazione potrebbero trovarsi ad affrontare. Sembra proprio che stia per arrivare il cosiddetto momento “abbiamo un problema”, per rimanere nell’ambito delle frasi famose del cinema.   L’iniziativa prevista si intitola Artisti #NoBavaglio e “nasce con l’obiettivo di denunciare il genocidio in corso a Gaza, le guerre globali e le crescenti minacce alla libertà d’espressione”. L’appello chiede che durante tutto il festival vengano messi a disposizione spazi e........

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