Peppino Impastato che divide perché voleva dividersi dalla mafia (che lo ha ucciso per questo)
Vieni, Peppino Impastato, andiamo a dividerci. Dividiamoci da chi non ti ricorda, da chi si è scordato chi eri e che coraggio hai avuto, a dire che volevi dividerti, sì, dividerti dalla mafia, e da chi la mafia la proteggeva, la nascondeva, la aiutava, la voleva. E lo hai fatto. Dividiamoci da chi, oggi, finge che sia tutto finito e la mafia non sia più un problema, mentre un'economia ferrea e invisibile governa tante nostre strade, e piazze, e persino Palazzi, ed è ancora quello, il Mostro: quello che ti uccise per la tua volontà di dirlo, che dovevamo dividerci al più presto, noi tutti contro i mafiosi, contro la loro violenza visibile e invisibile, contro la loro sovversione del diritto e della giustizia, visibile e invisibile. Contro la loro bruttezza che inquina il nostro mondo.
Sai, tra le tante altre cose, ti sono grata per quell'intuizione sulla bellezza: "Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà". E non erano nuvolette e cieli blu: tu pensavi ai palazzoni orrendi piazzati dagli speculatori a braccetto coi mafiosi, pensavi al pervertimento dei nostri paesaggi coi mostri che non sono solo brutti, sono figli di quelle speculazioni, sono violenza alla comunità. E allora: dividiamoci dalla bruttezza, impariamo a guardarla e respingiamola, dicevi.
Vieni, Peppino, intitoliamo a te strade dimenticate, palazzoni informi, contrade oltraggiate, specchi di mare inquinati e diciamolo: ecco, dividiamoci da quello che ci avvelena, dalla mafia che inquina la falda del nostro vivere.
Intitoliamo a te quello che non è di nessuno, che è di tutti (come volevi tu): albe e tramonti, lo scrusciu del mare, il vento.
E poi, Peppino adorato, morto della peggiore delle morti (colpito alla testa, piazzato sul tritolo, sopra i binari) e oltraggiato nella tua morte (dissero che eri un terrorista e preparavi un attentato: quello sì che era un modo per dividerci, dal tuo lascito, dal tuo coraggio), poi andiamo a fare quello che tu avresti voluto: parliamo di cosa........
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