Molta industria nel discorso sull’Unione di von der Leyen
È dal 2010 che il “Discorso sullo Stato dell'Unione”, è punto di riferimento consolidato della dialettica politica europea. Con il presidente dell’esecutivo comunitario che vi pone in maniera esplicita le questioni in agenda ed anticipa temi sui quali la Commissione interverrà nei mesi successivi.
Si tratta, dunque, di una cartina di tornasole, per definire la ‘scala di valori’ europea del tempo. E non stupisce, quindi, la centralità del tema “Industria” nel discorso pronunciato il 10 settembre 2025 dalla presidente von der Leyen. Se da una decina d'anni la politica a sostegno della manifattura è con sempre maggiore stabilità al centro dell'agenda europea, nel periodo più recente essa ha, infatti, assunto ancor maggior rilievo. E il Discorso sullo Stato dell'Unione di quest’anno lo conferma.
Già in apertura, potrebbe dirsi, quando si esplicita l’importanza di garantire l'indipendenza europea e, in quest’ottica, si fa menzione del dovere di “prendere controllo" sulle tecnologie e le fonti di energia che alimentano l’economia Ue. Un’espressione che ha dentro di sé gli elementi chiave dell’intero approccio al tema.
Subito dopo, ed è il secondo riferimento che conta, vi è il richiamo ‘industriale’ per quanto riguarda la Difesa, nel passaggio in cui la presidente von der Leyen offre una vera e propria “Alleanza” su questo piano all'Ucraina per la realizzazione di droni su larga scala, così da permettere a Kiev di confrontarsi con la produzione russa. Un primo riferimento a cui segue l’indicazione, nell’ambito di una ‘Tabella di marcia’ relativa alla Difesa, del prossimo avvio di nuovi Progetti Comuni in quest’ambito e della creazione di un vero e proprio “Semestre europeo della Difesa”, per dinamizzare collaborazione e coordinamento tra gli Stati membri.
Ma è soprattutto quando il Discorso sullo Stato dell'Unione vira sul rapporto tra indipendenza e competitività europee che giungono le indicazioni di maggiore specificità. Quelle di tipo metodologico, innanzitutto, che fanno riferimento al “Dialogo strategico” tra Commissione e Industria, già avviato in alcuni settori chiave e volto ad individuare le misure necessarie per dare concreta attuazione alle indicazioni del “Rapporto Draghi”.
Scendendo nelle scelte di policy, il primo aspetto sul quale si sofferma la presidente von der Leyen è quello della semplificazione: per poter competere, insomma, è necessario semplificare. Questa la filosofia dei c.d. “Pacchetti Omnibus” con cui la Commissione Europea ambisce a tagliare 8 miliardi di euro l’anno di costi burocratici per le imprese europee. Uno strumento che la Commissione anticipa in questa sede anche per settori come la mobilità militare ed il digitale e che, per le imprese innovative, prenderà la forma del cd ‘28º regime’, già previsto nel “Rapporto Letta”.
Il secondo aspetto è la dimensione finanziaria. In questa direzione la presidente von der Leyen menziona alcuni tra gli strumenti qualificanti: il nuovo “Fondo per la Competitività Europea”, il raddoppio del programma di........
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