Il tramonto del cogito ergo sum, l'epoca del dubito ergo sum
L'alba della modernità fu illuminata dalla folgorante certezza cartesiana: cogito ergo sum (Penso, dunque sono). Questa frase non fu solo un aforisma, ma la pietra angolare di un'epoca che elevò il razionalismo e l'intellettualismo a vette inesplorate. Sull'onda di un'opera iniziata da Platone, si consumò la separazione tra anima e corpo, con un netto privilegio per la psiche, la mente, considerata l'unica base autentica e oggettiva di conoscenza della realtà, contrapposta alla relatività del corpo.
Questa era moderna ha visto la mente trionfare, portando alla demolizione, strumentalizzazione e declassazione del corpo, innalzando la mente a suprema e incontestabile fonte di verità. Ne è scaturita la vera età della techné e dello scientismo senz'anima, un periodo di progresso scientifico e tecnologico forse mai immaginato prima. Eppure, proprio da questo trionfo emergono alcuni dei sintomi più inquietanti del nostro tempo: psicopatie e narcisismo, patologie ampiamente indagate da giganti del '900 come Freud e Ferenczi.
ggi, tuttavia, la mente e la razionalità sembrano avviarsi alla loro più grande disfatta. L'avvento dell'Intelligenza Artificiale (AI), lo strumento più potente mai concepito dall'uomo, sta scuotendo le fondamenta delle nostre certezze. Pensiamo al video pubblicato da Marco Montemagno su Instagram con la didascalia "A cosa potrai credere d'ora in avanti?". Un esempio emblematico è la giornalista che annuncia la creazione di un nuovo partito politico da parte di Montemagno, una notizia completamente inventata e prodotta dall'AI.
Ecco, una certezza l'abbiamo: "D'ora in avanti" non potremo più credere ciecamente alla nostra mente e alle interpretazioni che essa fa delle nostre percezioni. E allora? Come faremo?
La risposta, sorprendente, è un ritorno........
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