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Quando il Fisco finanzia i morosi

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09.11.2025
«L’unico condono efficace è l’ultimo», scrivevano Robert Barro e David Stockman qualche anno fa sul Wall Street Journal, con l’ironia di chi conosce bene la debolezza della volontà dei governi in materia fiscale. E di «ultimi condoni», in Italia, ne abbiamo avuti molti. Era l’11 novembre del 2005 quando l’allora ministro delle finanze Giulio Tremonti, prometteva solennemente a Tito Boeri, che in Italia non ci sarebbero stati più condoni fiscali. Il 16 luglio del 2009, lo stesso Giulio Tremonti, diventato nel frattempo ministro dell’economia illustrava alla stampa i dettagli del nuovo condono fiscale che riguardava non solo coloro che avevano portato illecitamente capitali all’estero ma anche chi aveva commesso reati di bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, ricettazione e riciclaggio. Barro e Stockman avevano provato, inascoltati, a far notare che ogni volta che un governo promette che sarà davvero l’ultima occasione per mettersi in regola, il risultato è solamente quello di rafforzare l’idea opposta: che pagare puntualmente le tasse sia un atto da ingenui, e che prima o poi una nuova sanatoria arriverà a rimettere tutto........

© Avvenire