La riflessione Perché le parole della vedova di Kirk sono state parole di vita
Erika, la vedova di Charlie Kirk, durante i funerali del marito - Ansa
Le uniche parole di cui questo mondo aveva bisogno. Un mondo vecchio, di egoismi, orgogli, superbie; avaro di tenerezze, solidarietà, fraternità. Un mondo sospettoso, impaurito, che corre il rischio di smarrire quel patrimonio immenso di pietà, collante tra le generazioni e le culture. In questo mondo grigio si è levata la tua voce, Erika: « Sulla croce il nostro Salvatore disse: “Padre, pedona loro perché non sanno quello che fanno”, quell’uomo, quel giovane, io lo perdono». Una voce fioca, appena sussurrata, rotta dall’emozione e dal pianto; una voce che ci ha trafitto l’animo più di una spada a doppio taglio. Ci ha fatto tanto male e tantissimo bene. Siamo rimasti ammutoliti.
Charlie Kirk, suo marito, è morto, qualcuno gliel’ha ammazzato, rendendo orfani i suoi bambini e vedova lei. Un uragano che si è abbattuto all’improvviso, stravolgendo la vita della sua bella famiglia. Nel giro di pochi giorni si è scatenato il finimondo. Tutti si sono sentiti in diritto di commentare, rimproverare, osannare.
Chi era Kirk lo abbiamo saputo dai mille servizi apparsi in ogni lingua. Non era un fannullone, un odiatore seriale, un guerrafondaio. Era un cristiano, aveva le sue idee, opinabili come quelle di........
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