menu_open Columnists
We use cookies to provide some features and experiences in QOSHE

More information  .  Close

A proposito di Francesco e del 25 Aprile

12 0
29.04.2025

In questi ultimi infuocati giorni ho evitato di entrare nel bailamme di due eventi concomitanti: la morte di Papa Francesco e il 25 Aprile. Il perché è presto detto: in Italia si evita, da molto tempo, di fare “Storia” si preferisce fare “narrazione”. È un concetto fondamentale su cui batto da tempo e che è vitale per poter comprendere quello che è stato. Insieme ad esso un altro di pari importanza è “Chi si approccia alla Storia deve mettere in conto che potrà avere forti delusioni su personaggi e/o su fatti che riteneva fossero andati in modo completamente diverso“. Senza queste due pietre miliari si cade nel classico “feuilleton” e più spesso in forme di pseudo moralismo sempre più accentuato a cui si aggiungono pregiudizi conditi ed arricchiti di simbolismi che circoscrivono il personaggio o il fatto in una posizione ancillare col rischio di farne uno spettacolo come accade con le trasmissioni sulla Storia in TV. A tal proposito è bene precisare i confini ma, soprattutto, le diversità e le differenze che ci sono tra la “Narrazione” e la “Storia”. La narrazione, ormai dilagata ovunque, è una forma ancestrale e potentissima di comunicazione è un modo per manipolare gli altri. Ha lo scopo principale di condizionare e influenzare le menti altrui. La Storia, invece, significa “ricerca e indagine” ed è la disciplina che si occupa dello studio del passato tramite l’uso di fonti, documenti, testimonianze e racconti che trasmettono il sapere del passato. Alcuni esempi documentati ostacolati dalla narrazione imperante chiariranno quanto affermo. La famosa “svolta di Salerno di Togliatti” è un falso storico, una fake news si direbbe oggi, infatti i prof. Elena Aga Rossi e Viktor Zaslavskij nel 1997 col Mulino pubblicarono “Togliatti e Stalin. Il PCI e la politica estera staliniana negli archivi di Mosca” con cui, dati e documenti alla mano del Pcus e del KGB, demolirono la “narrazione togliattiana” sulla svolta di Salerno. Stalin convocò Togliatti al Cremlino il 4 marzo del 1944 dove gli comunicò che non condivideva le sue posizioni sull’Italia e gli impose che il PCI doveva entrare nel governo Badoglio e non opporsi ai Savoia ribaltando l’intera sua linea. Il testo con tutti i documenti allegati è del lontano 1997 eppure libri, riviste, Tv e........

© Avanti!