Matteo e la paura di una diagnosi infausta: il giorno della scomparsa doveva fare un’ecografia
«Non smettiamo di cercare Matteo, se qualcuno l’ha visto nelle 4 ore in cui, il giorno della scomparsa, 7 ottobre, ha girovagato per Rua di Feletto, ci contatti, qualsiasi dettaglio può fare la differenza. E Matteo, se ci stai ascoltando, torna a casa, siamo qui ad aspettarti». Questo l’accorato appello di Lucilla e di Elena, zia e sorella di Matteo Vendramin, scomparso il 7 ottobre da Rua di Feletto, dove aveva parcheggiato la sua auto.
Quel giorno avrebbe dovuto sottoporsi ad un’ecografia in un centro sanitario privato, a preoccuparlo i forti dolori alla schiena e all’addome. Quell’esame diagnostico però non l’ha mai fatto. L’ipotesi è che fosse molto preoccupato per i suoi sintomi e temesse una diagnosi sfavorevole. Così è scomparso.
Sabato mattina, 15 novembre, nella sala consiliare del municipio di piazza Cima a Conegliano, zia Lucilla (con la sorella Elena e i tantissimi amici di Matteo), il vicesindaco di Conegliano, Claudio Toppan e il sindaco di San........





















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