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Il documento sinodale spiegato oltre le bandierine ideologiche Lgbtq+

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29.10.2025

«La Chiesa italiana apre alle coppie omosessuali, sostiene i gay Pride e chiede di dare più spazio alle donne». In estrema sintesi sono state queste le parole usate dai principali media per descrivere il centro del documento che sabato scorso l’assemblea del Sinodo della Chiesa in Italia ha approvato, dopo quasi cinque anni di discussioni, dibattiti, riflessioni e confronto: 72 pagine fitte fitte, divise in tre parti e 124 proposizioni che toccano i temi più disparati e servono a dare suggerimenti alle diocesi su come proseguire la propria missione.

Nelle ore successive ai lanci d’agenzia è iniziato il solito balletto di precisazioni e smentite, a chi spiegava che nel documento non si parla di Gay Pride e che non c’è nessuna novità rispondeva chi sostiene che adesso «la Chiesa di Leone restituisce dignità ai gay».

Monsignor Giovanni Paccosi, vescovo di San Miniato, ha scritto un breve articolo domenica sul blog In Terris commentando il documento e le reazioni ad esso: «Ho sentito in più punti la forzatura di far diventare richiesta di tutti ciò che era solo di pochi e la difficoltà di chi doveva votare, senza ormai poter più far distinzioni, articoli in cui c’erano, tutte insieme, proposte non omogenee e – è una mia valutazione – tendenziose», ha scritto. «Sul punto controverso dell’accoglienza delle persone omosessuali, per esempio, si aggiunge all’accoglienza auspicata il “riconoscimento”. Ma “riconoscere” non è sinonimo di “accogliere”: ho ascoltato io, come tanti con me Papa Francesco affermare che la Chiesa accoglie tutti, ma non accetta che si portino “bandiere”, altrimenti si scade in una rivendicazione ideologica».Tempi lo ha raggiunto per un commento al documento sinodale e per approfondire il suo intervento scritto.

Monsignor Giovanni Paccosi, vescovo di San Miniato

Monsignor Paccosi, può spiegare in breve in cosa consiste il documento votato sabato dall’Assemblea Sinodale? A leggere i media sembra si occupi principalmente di Lgbtq , ma non è proprio così.

Il documento che abbiamo approvato viene da un cammino lungo quasi cinque anni, suddiviso in tre fasi: la fase narrativa, durata due anni, in cui si sono raccolte quelle che sembravano le emergenze principali del cambiamento verso uno stile più missionario e verso una maggiore capacità di vicinanza e e di comunicazione della fede nella Chiesa italiana. La fase sapienziale, in cui a partire da quanto emerso dall’ascolto si doveva cominciare a indicare le linee concrete di cambiamento di alcuni aspetti della vita della Chiesa. E la fase profetica, nella quale si sono riscontrate alcune problematiche metodologiche, durante la quale si dovevano fare delle scelte. Il documento nasce come riassunto da consegnare ai vescovi, perché traducano queste indicazioni in scelte concrete. Nell’ultimo passaggio, quello dell’Assemblea, che doveva votare i punti fondamentali di cambiamento c’è stato una impasse, perché le proposizioni in cui si era riassunto tutto il contenuto del cammino precedente sono sembrate inadeguate. E poi perché, e questa è una mia interpretazione, il ruolo degli esperti, chiamati dalla seconda fase in poi, è diventato preponderante. Questo ha portato a un documento finale che sembra voler prendere decisioni immediate su aspetti che non sono tutta la vita della Chiesa italiana. I temi fondamentali del documento sono la necessità di rimettersi in una dimensione di missione che abbia lo stile della prossimità, la necessità di un cambiamento nel modo di formare i cristiani, sia nella formazione iniziale sia nella formazione permanente – e qui è emersa molto l’importanza dei gruppi, delle comunità, della preghiera, cioè della vita cristiana come comunità, perché non ci si forma se non nell’esperienza viva della comunità. L’altro grande tema su cui si chiede un cambiamento è quello della gestione delle strutture, sia le strutture di partecipazione che le strutture materiali, di cui la Chiesa in Italia è anche troppo ricca e che costituiscono a volte un peso, soprattutto nelle........

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