Le tre parole di Leone XIV alle famiglie: comunione, missione, obbedienza
Torno ora dal Giubileo delle Famiglie, dei bambini, dei nonni e degli anziani tenutosi a Roma, sabato (Festa della famiglia) e domenica nell’affollatissima Piazza San Pietro.
In entrambe le occasioni ho visto uno straordinario popolo, un popolo vero, quello che non piace agli intellettuali dei salotti che imperversano nei talk show e sui giornali: un popolo di bambini, di genitori, di nonni provenienti da tutto il mondo; un popolo con la sua “esperienza elementare” piena di “senso religioso”, in cerca, prima di tutto, della benedizione del Santo Padre. Un popolo presente con tutti i suoi grandi pregi e i suoi quotidiani difetti, con le sue attenzioni e le sue distrazioni, ma comunque cosciente che nella vita occorre dipendere da un Altro. Tutto insopportabile per la cultura corrente e per tanto potere.
Comunione
E poi ho ascoltato, anzi abbiamo ascoltato la poderosa, nella sua sinteticità, omelia di Leone XIV, che ci ha letteralmente entusiasmato e commosso per almeno tre motivi.
Innanzi tutto il richiamo, variamente espresso, alla unità, alla comunione, che ha il fondamento nell’amore trinitario di Dio. «Cristo domanda infatti che tutti siamo una sola cosa» e «si rivolge al Padre dicendo: “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che tu mi........
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