Dentro la storia per un centuplo. In memoria di don Ciccio Ventorino
In ogni storia ci sono uomini e donne che non si possono dimenticare, essendo stati protagonisti indiscussi di quella storia. Uno di questi protagonisti della storia della Chiesa in Sicilia e di quell’esperienza di Chiesa costituita dal movimento di Comunione e Liberazione è, senza ombra di dubbio, don Francesco Ventorino, noto a tutti come don “Ciccio”, nato a Catania nel 1932 e ritornato al Padre, sempre a Catania, nel 2015.
Proprio perché indimenticabile, il 3 dicembre scorso, a dieci anni dalla morte, è stata celebrata una sentitissima Santa Messa in suo onore nella Cattedrale di Catania, presieduta da mons. Giuseppe Baturi (segretario della Cei), concelebrata da un cardinale, da altri 5 vescovi e da una ventina di sacerdoti ed alla presenza di un popolo che ha gremito quel bellissimo tempio.
C’ero anch’io, perché avevo un debito nei confronti dell’amico don Ciccio, in quanto non ero riuscito a partecipare al suo funerale nel 2015 a causa di una malattia di Adriana, mia moglie. Per una decina d’anni, fino al 2005, avevo condiviso con lui e con il Servo di Dio Enzo Piccinini la grande responsabilità di avere cura di tante comunità di Cl, essendoci stata conferita (immeritatamente nel mio caso) la funzione di “visitor”, come eravamo stati indicati.
(Ansa)asddasasd
In quegli intensissimi anni ho avuto modo di constatare i grandi talenti di don Ciccio, la sua acuta intelligenza, la sua cultura, la sua fede, la sua passione per le persone ed i loro problemi, la sua obbedienza nella sequela del carisma donato dallo Spirito a don Giussani. Una sequela affrontata sempre con virilità e verificata instancabilmente con l’esperienza della propria vita. Un grande aiuto è stato per me: un grande amico nel........





















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