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L’assassinio di Uribe Turbay sprofonda la Colombia nel caos

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14.08.2025

L’assassinio di Miguel Uribe Turbay, promessa del centrodestra colombiano e candidato di punta alle presidenziali del prossimo anno, ha squarciato un già fragile equilibrio politico, consegnando alla campagna elettorale del 2026 un clima di tensione come non si vedeva da almeno 30 anni.

La Colombia tra narcos e Maduro

A due mesi dall’attentato che gli è costato la vita, attribuito a dissidenti delle Farc protetti dal regime venezuelano di Nicolás Maduro, la Colombia si ritrova in uno scenario preoccupante: da un lato una destra ferita alla ricerca di un nuovo leader, dall’altro una sinistra con il presidente Gustavo Petro sempre più alla ricerca di diversivi esterni, come la crisi indotta in cui rivendica l’isola amazzonica peruviana di Santa Rosa e la guerra verbale con gli Stati Uniti.

Sullo sfondo il potere crescente dei cartelli principali della droga, quello del Golfo, ma anche l’Eln (Esercito di liberazione nazionale) e le Farc (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) dissidenti, due gruppi guerriglieri di stampo marxista negli anni ’60, oggi due organizzazioni narcos che si contendono il territorio di produzione della droga.

Con Uribe Turbay muore la speranza

La morte di Uribe Turbay rappresenta una cesura profonda dato che incarnava la speranza del Centro democratico dell’ex presidente Álvaro Uribe, agli arresti domiciliari dopo

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